L’Assistente Barone a Gallarate: “Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”

Nella serata di lunedì 31 marzo, presso i locali sezionali, si è svolta una riunione tecnica particolarmente partecipata che ha visto come ospite Claudio Barone, assistente arbitrale alla Commissione Arbitri Nazionale, attualmente in forza nei campionati di Serie A e B. A fare gli onori di casa è stato il Presidente di Sezione Davide Fera, che prima di dare la parola all’ospite ha voluto ripercorrere alcune delle tappe più significative della sua carriera, mostrando fotografie che hanno raccontato il cammino arbitrale di Claudio, un percorso fatto di sacrifici, determinazione e crescita, che lo ha condotto fino ai più alti livelli del panorama calcistico nazionale.

Barone ha aperto il suo intervento con una riflessione ispirazionale: “Raggiungere la vetta è gratificante, ma è fondamentale apprezzare l’intero percorso; tuttavia, più in alto si arriva, più dolorosa può essere la caduta.” Un pensiero che ha introdotto una serata intensa, non incentrata solo sugli aspetti tecnici dell’arbitraggio, ma soprattutto sul lato comportamentale e psicologico, elementi che rappresentano una base imprescindibile per affrontare questo percorso con serietà e consapevolezza.

Se si vuole puntare in alto, l’aspetto comportamentale è fondamentale. Barone ha ribadito con forza come non basti essere preparati tecnicamente: è l’atteggiamento che fa davvero la differenza. Sapersi porre nel modo giusto, affrontare ogni sfida con umiltà, concentrazione e spirito di sacrificio è ciò che distingue un arbitro mediocre da uno eccellente. Da qui l’importanza della preparazione, intesa come studio del regolamento, confronto con i colleghi e ricerca di informazioni sulle squadre e sulle dinamiche di gioco: “Dobbiamo presentarci sul campo ben preparati, senza preconcetti, raccogliendo informazioni dal web e dai colleghi, e dedicando tempo al ripasso del regolamento.”

Non è mancato il riferimento all’allenamento fisico, considerato una componente imprescindibile per chi scende in campo ogni settimana: “L’allenamento è fondamentale: consideriamo che anche le squadre giovanili si allenano almeno tre volte a settimana; non possiamo permetterci di affrontare una partita senza un’adeguata preparazione atletica.”

Uno dei passaggi più significativi della serata ha riguardato la gestione dell’errore. “L’errore è una componente inevitabile del gioco; dobbiamo mirare a commettere meno sbagli possibile, ma accettare che possano accadere. Niente scuse, reazione immediata: ogni errore deve trasformarsi in un’opportunità di crescita e riflessione. Personalmente, analizzo l’errore dopo la partita, mai durante, e successivamente rivedo una mia prestazione positiva per ricaricarmi e tornare in campo con il giusto spirito.”

La riunione si è chiusa con un messaggio chiaro rivolto a tutti i presenti: serve una vera mentalità sportiva. Essere arbitri significa vivere questo ruolo con impegno, passione e dedizione. Come ha ricordato Barone, la differenza la fa chi, anche di fronte a una difficoltà, continua a crederci: “Come disse Nelson Mandela: Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”.